La grotta è caratterizzata da una serie di pozzi, tutti da atrezzare seguendo la scheda tecnica sottostante; è una grotta attiva che può quindi presentare dei seri pericoli in caso di piogge abbondanti.
Da Spoleto si prende la strada statale 418 per Acquasparta, dopo S.Giovanni di Baiano si abbandona la statale per prendere a sinistra verso Balduini. La strada, sterrata, sale nel fitto della macchia e tra i calanchi argillosi; superato l’abitato di Balduini, la strada si fa meno ripida. Ad un primo bivio si prende a sinistra, come pure ad un secondo. Ora la strada sale di nuovo e dopo un paio di chilometri raggiunge l’abitato di Castagnacupa, che si lascia sulla sinistra, proseguendo sulla sterrata che piega a destra in discesa. Questa nuova strada di campagna deve essere seguita con un andamento pianeggiante, ma sempre tenendosi in alto sulla destra idrografica del Fosso di Pompagnano. Superato un castagneto si scende in modo appena accennato verso un impluvio, che si supera con una brusca curva a sinistra. Ora la strada comincia a salire di nuovo, sempre all’interno della macchia; dopo centinaia di metri si esce tra campi incolti: non appena si trova uno spiazzo sulla sinistra si parcheggia l’auto. Da qui si prosegue in discesa a piedi, tra i campi lungo un sentiero che segue la linea di massima pendenza, ci si mantiene con il Fosso dell’Andreone e la macchia che lo circonda sulla destra. Dopo circa 250 metri si deve piegare a destra, inoltrandosi in un piccolo sentiero che fende la macchia del Fosso dell’Andreone. Si deve risalire l’impluvio, fino ad incontrare il letto, in genere secco, del torrente; qui, con di fronte un muro a secco di protezione per le piene, si apre l’ingresso della Grotta del Chiocchio.